Barbara Trommeter

1981 vicino Nato a Monaco

Dal 2001 al 2007 ha studiato arte concettuale all'Accademia di Belle Arti di Monaco, nella classe del Prof. Res Ingold

Vive e lavorae a Genova (Italia)

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"Il mio lavoro artistico abbraccia una vasta gamma, dalle opere scultoree e installative al disegno, alla stampa e alla fotografia. Ciò che tutte le opere hanno in comune è la creazione creativa dei propri mondi e delle loro metafore: luoghi, spazi ed esseri sono alienati, reinterpretati, ambiguo, iperreale. Mettono in discussione le "certezze" dello spettatore. La chiave e l'accesso a questi mondi risiede nella coscienza dello spettatore." 

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Modelli di percezione intensiva del tempo

[Dott. Till Julian Huss, pubblicato in "Trommeter-Szabó 2004-2015", estratto adattato/abbreviato]

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Le cose hanno il loro tempo, il loro tempo estetico. Se ogni cosa ha una sua misura del tempo, un luogo può corrispondere a un tempo determinato nel rapporto specifico delle sue parti, degli oggetti che vi sono raccolti e, soprattutto, degli eventi che vi sono accaduti. Barbara Trommeter lavora sulla rivelazione di questi tempi intrinseci dei luoghi - sulla loro esperienza estetica. (...)

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(...) L'immagine che ci siamo formati di un oggetto o di un luogo e che possiamo far apparire come ricordo nel nostro “occhio interiore” non risale mai ad un solo sguardo.(...) La nostra percezione e I ricordi funzionano diversamente. La nostra memoria dell'aspetto di un oggetto è simultanea: si basa su una ricchezza di impressioni individuali, le cosiddette istantanee. Solo attraverso la connessione, attraverso la sovrapposizione di tutte queste impressioni, emerge la nostra immagine mnemonica.Ma questa ricchezza di impressioni individuali è possibile solo attraverso la percezione estetica, secondo il filosofo Martin Seel. (...)

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 (...) Solo nella dialettica tra virtualità iperreale e realtà artificiale spetta allo spettatore accertarsi della propria connessione con la realtà. "Se dai a qualcuno l'iperrealtà, allora avrà una prospettiva più ampia su ciò che è veramente reale", dice l'artista Janet Cardiff.  (...) Sembra assurdo che solo attraverso l'eccessiva ripetizione della realtà ci si avvicini a un'esperienza intensiva del reale.  (...)

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(...) [Barbara Trommeter mostra in modo molto potente come il nostro accesso alla realtà in un mondo mediatizzato possa essere sperimentato nell’interfaccia tra percezione, tempo e memoria.

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